Immobili Dubai

Fiscalità dubai

ACCENNO FISCALITA' DUBAI

Che Dubai sia tra le mete più indicate per gli imprenditori che vogliono espandere il proprio business è un dato di fatto. A dimostrarlo, anche solo i numeri dell’Expo 2021: dal Ottobre 2021 a Marzo 2022, infatti, Dubai accoglierà 191 Paesi e milioni di visitatori, invitando tutti a unirsi alla creazione di un nuovo mondo attraverso la celebrazione dell’innovazione, della cultura, della creatività e del progresso umano.
La scelta di tenere l’Expo a Dubai non è casuale: questo Emirato si distingue da qualsiasi altro Paese al mondo per vari aspetti, quali un’economia e una stabilità finanziaria superiore a qualsiasi altra realtà, una qualità della vita invidiabile, una tassazione e una burocrazia incredibilmente agile, oltre ad essere un polo internazionale di scambio interculturale attorno al quale orbitano le eccellenze del business.
Un’occasione da non perdere per chiunque abbia un’idea di business o volesse trasferire la propria azienda a Dubai. Tra i vantaggi più conosciuti in merito alla costituzione di una società a Dubai c’è senza dubbio quella della tassazione. Di fatti Dubai vanta una stabilità di governo, di normative (oltre a una chiarezza di queste ultime) invidiabile.

Come funziona la tassazione a Dubai: vantaggi del regime fiscale Dubaino.
Il dato più confortante per gli italiani e senza dubbio più rilevante per determinare quanto sia solido il sistema fiscale dubaino è che nel 1987 il sistema fiscale non ha mai subito cambiamenti. Vari sono i vantaggi dalla tassazione sul reddito societario che è pari a zero, alla possibilità di rimpatrio dei capitali investiti senza tassazione. Tutto questo a fronte del pagamento (anticipato) di una licenza annuale.
Sebbene la struttura resti precisa e chiara agli imprenditori che decidono di investire a Dubai, andare nel dettaglio di ogni tipologia di tassazione è complesso poiché ogni singola Free Zone presenta le sue peculiarità e le sue differenze. I vantaggi…
Assenza di tasse sul reddito dei cittadini.
Assenza di tasse sui redditi provenienti da attività imprenditoriale.
Assenza di tasse sulla proprietà immobile.
Assenza di tasse sui redditi provenienti dalle rendite immobiliari.
Assenza di doppia tassazione per i soggetti provenienti dall’estero.
Dazi doganali pari al 10% sui beni di lusso e del 4% su tutti glia altri beni.
Nessun tipo di imposta per 50 anni per le aziende estere che aprono sul territorio.
Possibilità per le aziende estere di rimpatrio del 100% del capitale investito.

Le free zone
Gli Emirati hanno goduto di una favorevole crescita economica anche grazie alla creazione delle free zone. Queste aree, prima fra tutte la Jebel Ali Free Zone di Dubai, sono state create allo scopo di facilitare gli investimenti stranieri. Di conseguenza le procedure per insediarsi nelle zone franche sono relativamente semplici e veloci. In queste zone non c'è alcuna restrizione al trasferimento dei profitti o rimpatrio del capitale. Le aziende costituite possono essere detenute interamente da investitori stranieri e beneficiare di un’esenzione fiscale (corporate tax) per 50 anni. La concessione può essere rinnovata dalle autorità fiscali degli Emirati e non è esposta ad alcuna pressione fiscale sui dividendi distribuiti ai soci, persone fisiche o giuridiche.
L’investitore straniero deve rispondere ai requisiti imposti dalla legislazione municipale e federale applicabile nella free zone ed è tenuto a chiedere il rilascio da parte delle autorità della free zone di una licenza a operare emessa in base alla tipologia delle attività esercitate. La funzione della licenza sta nel consentire le attività dichiarate soltanto all’interno della zona franca. All’interno del territorio vi sono più di 30 free zone, alcune delle quali sono “generaliste”, quelle che permettono lo svolgimento di qualsiasi attività economica o commerciale, altre invece sono “specialistiche”, poiché permettono lo svolgimento soltanto di determinate attività economiche. Le principali free zone sono:

Jebel Ali Free Zone (JAFZ)
Dubai Airport Free Zone
Dubai Technology
E-Commerce e Media Free Zone
Dubai Cars and Automotive Free Zone
Dubai Gold and Diamond Park

Nelle free zone non sono, inoltre, previste tasse sulle società per non meno di 15 anni rinnovabili per uguale periodo, restrizioni di carattere valutario e dazi doganali. Al di fuori delle zone franche esistono altri regimi di favore accordati agli investimenti. Meritano di essere citate le cosiddette società miste, realtà giuridiche localizzate al di fuori delle zone franche, la cui costituzione prevede alcune limitazioni per gli investitori stranieri. A differenza delle società operanti nelle free zone, il capitale sociale di quelle miste deve, infatti, essere controllato per il 51% da soggetti residenti. Tale limitazione che non offre garanzie di stabilità societaria a investitori stranieri che, ovviamente, preferiscono optare per le zone franche.

Successione e donazione
Negli Emirati Arabi Uniti non sono in vigore imposte su successioni e donazioni.

L’Imposta sul valore aggiunto (IVA)
Nel 2018 tutti gli Stati membri del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC), ossia Eau, Arabia Saudita, Qatar, Bahrein, Kuwait ed Oman, hanno previsto di introdurre l’Iva, basandosi su uno schema di applicazione comune della nuova imposta, concordando sulla necessità di introdurre il tributo per sopperire al calo delle entrate statali legate all’abbassamento del costo del petrolio e all’innalzamento dei servizi forniti alla collettività. Pertanto, a partire dal 1° gennaio 2018, gli Emirati Arabi Uniti hanno introdotto l’imposta sul valore aggiunto (Value Added Tax, Vat) con una aliquota del 5% sul valore del bene o servizio scambiato. Dalla tassazione sono esentati diversi beni di prima necessità nell’ambito del settore alimentare e dei servizi sociali. Questa imposta non viene applicata alle transazioni di immobili di tipo residenziale.
L’imposta non si applica inoltre ai trasporti internazionali di passeggeri, alla fornitura di petrolio greggio e gas naturale e ad alcuni settori specifici, come l'assistenza sanitaria e l'istruzione. Esistono requisiti documentali e di registrazione specifici, come l'obbligo di emettere fatture fiscali e presentare dichiarazioni Iva su base trimestrale o mensile.
Negli Emirati Arabi Uniti, per le imprese residenti, la soglia di registrazione Iva obbligatoria è 375mila dirham (AED), mentre quella di registrazione volontaria è pari a 187.500 dirham. Nessuna soglia di registrazione si applica alle imprese non residenti che effettuano forniture soggette ad imposta. Vi sono specifici requisiti documentali e di tenuta dei registri, come l’emissione di fatture fiscali e la presentazione di dichiarazioni Iva (su base trimestrale o mensile a seconda che il soggetto passivo si qualifichi come un “grande contribuente” o meno). L’imposta in eccesso può, in linea di principio, essere portata in compensazione con l’Iva futura. Le aziende registrate devono pagare l’Iva e le accise elettronicamente tramite il sito web della Federal Tax Authority.

La tassazione sugli immobili
La maggior parte degli Emirati impone una tassa municipale sugli immobili, principalmente in riferimento al valore locativo annuale. In genere è obbligo degli inquilini pagare l'imposta. In alcuni casi, gli inquilini e i proprietari di immobili devono pagare commissioni separate. Ad esempio, nell'Emirato di Dubai, la tassa municipale sulla proprietà è a carico dei proprietari per gli immobili commerciali (2,5% sul valore locativo annuo), mentre per gli immobili residenziali la tassa è a carico degli inquilini (5% sul valore locativo annuo).
Una tassa di registrazione può essere riscossa sul trasferimento della proprietà di terreni o proprietà immobiliari. Ad esempio, una tassa di registrazione viene riscossa nell'Emirato di Dubai a un’aliquota del 4% del valore equo di mercato della proprietà (un costo generalmente condiviso tra l'acquirente e il venditore), da versare al Dubai Land Department.


Infine… Quando si compra casa a Dubai, è possibile che si abbia la necessità di chiedere un prestito. In Italia, a volte, è proprio questo passaggio che ci scoraggia e ci fa rinunciare all’investimento immobiliare. A Dubai ci sono delle differenze normative rispetto all’Italia che rendono la richiesta di un prestito una procedura molto più snella, e ottenere il credito è quindi molto più facile. Non è prevista nessuna verifica sul reddito o controllo sulla solvibilità e si possono ottenere prestiti dal 50% al 80% dell’investimento.

(Fonti: Sito ufficiale degli Emirati Arabi Uniti, Associazione delle Camere di commercio italiane all’estero, Pwc, DubaiLegal, Sole 24ore)

Menu
Ricerca
Scrivici